È la ferita più profonda, più difficile da rimarginare del post Europei che si sono conclusi a Wembley domenica scorsa. È una ferita che spacca in due la multiculturale società inglese che, ancora una volta, si trova a interrogarsi sul razzismo. Il Ministro dell'Interno, Priti Patel, si è detta disgustata per gli attacchi razzisti diffusi in rete contro i tre ragazzi di colore della Nazionale, che hanno sbagliato ai rigori. Il difensore della squadra dei Tre Leoni e dell'aston Villa, Tyrone Mings, le ricorda però, che lei stessa aveva sminuito la gravità dei fischi dei tifosi, davanti ai giocatori che si inginocchiavano prima del calcio d'inizio. Un gesto, quest'ultimo, di adesione al movimento Black Lives Matter. E mentre una petizione on-line, sta raggiungendo quota un milione di firme per chiedere una maggiore attenzione su questo tema il mondo del calcio inglese, a Manchester, il murale di Marcus Rashford, vandalizzato, è stato riparato è ricoperto di messaggi di solidarietà all'attaccante dello United e della Nazionale. Nei giorni prossimi si capirà poi meglio, il prezzo che l'Inghilterra dovrà pagare in termini di contagi. In un contesto in cui ogni misura di tutela, nei fatti, è saltata e durissime sono state le critiche, mosse non solo dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, ma anche da diverse personalità del mondo scientifico britannico, un ulteriore incremento dei contagi, appare inevitabile. Quanto, tutto questo, si trasformerà anche, in un incremento di ospedalizzazioni e decessi resta da capire.