Stavolta in Europa hanno vinto i piccoli. Il nuovo Presidente dell'Eurogruppo è infatti il ministro delle finanze irlandese Paschal Donohoe che ha sconfitto, a sorpresa, al ballottaggio la favorita della vigilia, la ministra spagnola Nadia Calvino, sostenuta invece dalle quattro economie più grandi dell'eurozona, Germania, Francia, Italia e Spagna e più in generale candidata del Sud Europa e dei socialisti. Fuori invece, già dopo il primo turno, il liberale Pierre Gramegna, ministro del Lussemburgo. 45 anni area Partito Popolare Europeo, Donohoe ha raccolto il consenso soprattutto dei paesi più piccoli e di quelli più cauti sul Recovery Fund. Non a caso rappresenta un Paese, l'Irlanda, che in passato ha chiesto aiuto all'Europa ed è stato sottoposto alla cura della troika, da cui però ne è uscito più forte di prima. Di certo, comunque, non rappresentava la prima scelta del fronte dei paesi che chiedono cautela nel ritorno alle regole del Patto di stabilità e che speravano in una figura più simile politicamente a quella del Presidente uscente, il portoghese Mario Centeno. Da Presidente dell'Eurogruppo sarà colui che detterà l'agenda politica dei ministri delle finanze e il suo obiettivo, ha dichiarato, sarà quello di trovare un ampio accordo sul Recovery Fund.