Difficilmente potrà risalire dal baratro in cui è cascato il fondo Evergrande, il gigante dell'immobiliare in crisi di liquidità, incapace di onorare i 300 miliardi di debito accumulati finora. Rischiano anche sei manager per aver approfittato della situazione proprio mentre Evergrande, che ha perso l'80% del valore di borsa, affondava. Il secondo gruppo immobiliare cinese dovrà rimborsare entro giovedì prossimo 84 milioni di dollari di interessi. I timori di un contagio finanziario del gruppo cinese Evergrande affossano tutta la borsa di Hong Kong trascinando al ribasso, non solo le società di sviluppo immobiliare, ma anche banche e assicurazioni. La domanda che si rincorre è se il Governo di Pechino estenderà il giro di vite, già partito sulle società private, in altri settori sul comparto immobiliare della città. Quanto a Evergrande, i titoli si avviano verso i minimi storici a -18,11%. Lo scenario è cambiato drammaticamente, appena nel 2017 le azioni di Evergrande erano salite di 3-4 volte il loro valore, rendendo il fondatore Xu Jiayin uno degli uomini più ricchi di tutta l'Asia. Un crollo della società metterebbe a repentaglio l'intera economia cinese coinvolgendo anche i bond cinesi e chi ci ha investito e creduto. Ora gli investitori sono scettici sulle prospettive di ristrutturazione del debito, le trattative fervono in queste ore proprio per bloccare il default. Le banche hanno voltato le spalle da tempo a Evergrande. Le aziende di rating hanno ripetutamente declassato l'azienda a causa dei suoi problemi di liquidità. Evergrande vanta oltre 1.300 progetti immobiliari in oltre 280 città cinesi, è coinvolto in quasi 2.800 progetti in oltre 310 città in Cina. Chi ha pagato una casa in anticipo rischia molto. La società immobiliare cinese non ha più credito dalle banche per completare le opere, né è in grado di restituire i soldi.