Tre falle nei gasdotti russi Nord Stream. Due su quello più vecchio, il Nord Stream 1 che, fino ad agosto, portava il gas alla Germania e che da allora Mosca ha chiuso, dichiarando di dover procedere a lavori di manutenzione. Una perdita, invece, è stata rilevata sul secondo gasdotto che attraversa il Mar Baltico e che non è mai entrato in funzione a causa proprio della guerra in Ucraina. Tutte e tre le falle sono comunque nei pressi di due vicine isole danesi. Con la stampa tedesca che parla di sabotaggio, ipotizzando anche un attacco con un sottomarino. Una possibilità che Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, non esclude, chiedendo che venga avviata al più presto un'indagine, ma intanto l'incidente sta avendo ripercussioni sui mercati finanziari con il prezzo del gas ad Amsterdam che accelera, anche se l'Unione Europea assicura: nessun impatto sulla sicurezza dopo le fughe di gas. E la Polonia si spinge a parlare di probabile provocazione russa. La Danimarca ha, quindi, annunciato di avere elevato il livello di allerta mentre la stessa società che gestisce i due gasdotti denuncia danni senza precedenti alle sue linee per le quali spiega è al momento, impossibile indicare quando verrà ripristinata la capacità funzionale del sistema.