È ormai questione di giorni, la frontiera tra Austria e Italia verrà riaperta, dal 16 giugno saranno nuovamente possibili i viaggi senza limitazioni tra i due paesi. Il Governo di Vienna, alla fine, ha ceduto e ha tolto i limiti non solamente nei nostri confronti, ma anche della Croazia. Sull'onda dei dati dell'epidemia l'Italia inizia ad uscire anche dal cono d'ombra che diversi stati europei avevano finora proiettato sul nostro Paese, escludendolo in parte dalla ripresa dei traffici turistici internazionali. Nei giorni scorsi era stata la Svizzera a rompere per prima il fronte delle Nazioni più diffidenti e ad annunciare di voler aprire, dal 15 giugno, i suoi confini verso il nostro Paese. La Grecia si prepara a far cadere in maniera graduale le limitazioni sugli ingressi degli italiani. Decisiva è stata l'ammissione del ministro degli esteri Di Maio ad Atene. Dal 15 giugno gli italiani potranno ricominciare a viaggiare anche verso gli aeroporti di Atene e Salonicco, ma per ora rimangono in vigore alcune limitazioni, test e autoisolamento dai 7 ai 15 giorni, per chi arriva dagli aeroporti delle regioni italiane più colpite dal virus: Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte. La Grecia promette tuttavia di eliminare, in maniera graduale, questi ostacoli, entro fine mese, al primo luglio, poi, non ci sarà più alcun tipo di limitazione. Anche Slovenia e Croazia hanno tolto i vincoli, restano diverse imitazioni. Fino al 15 giugno restano sospesi i voli diretti con: Marocco, Polonia, Russia, Stati Uniti, Canada, Messico e Madagascar, chiusi accessi via terra per Portogallo che è raggiungibile via aerea solo facendo uno scalo intermedio. La Spagna, fino al 21 giugno, non consentirà l'ingresso ai turisti italiani. Obbligo di quarantena per chi entra nel Regno Unito, in Brasile e in Slovacchia, fino al 15 giugno servirà un certificato di non positività per entrare in Repubblica Ceca e in Ungheria si entra solo per motivi il lavoro o salute.