Fbi a casa di Trump, perquisita la villa in Florida

Il cerchio si è chiuso, la giustizia americana è arrivata direttamente all'ex Presidente. Il Dipartimento, ha mandato l'FBI a perquisire la sfarzosa residenza di Trump a Palm Beach in Florida, setacciando stanza per stanza, salone per salone, fino ad aprire la cassaforte. Non si sa cosa cercassero, ma è facile intuirlo dopo le rivelazioni della Commissione Parlamentare d'Inchiesta sull'attacco al Campidoglio, e le misteriose sparizioni di dati come SMS o registro di telefonate, da parte dei servizi segreti e dello staff della Casa Bianca. Lasciando Washington, l'ex Presidente si era portato dietro 15 scatoloni di documenti classificati, che per molti mesi si è rifiutato di consegnare, come prevede la legge, agli archivi nazionali. Come spesso accade con Trump, la vicenda si tinge di grottesco, e dal Watergate al Water-Gate è un attimo. La voce girava da un po', adesso ci sono le prove, due fotografie che funzionari della Casa Bianca hanno dato a una giornalista del New York Times, che dimostrerebbero come l'ex Presidente, avesse il vizietto di gettare letteralmente nelle latrine documenti ufficiosi, ufficiali più o meno riservati. Per la legge federale, qualsiasi foglio generato dall'amministrazione e in particolare dal Presidente, deve essere registrato e archiviato e non può in alcun modo essere distrutto. I bigliettini in questione scritti a mano, sono incomprensibili, tranne per alcuni nomi di parlamentari repubblicani e sarebbero stati gettati, nel wc della Casa Bianca, e in quelli a sua disposizione in almeno due viaggi all'estero. Il latrina-gate, fa sorridere ma pone serissimi problemi di sicurezza nazionale, perché sottintende un Presidente irrispettoso dei minimi protocolli di segretezza con documenti potenzialmente importantissimi alla mercè delle fognature, e quindi dell'intelligence di un paese straniero. Il raid in Florida, denuncia l'ex Presidente, non era annunciato anzi Trump lo definisce non necessario, perché i suoi legali stavano cooperando con le agenzie governative. Ma altre rivelazioni in un libro di prossima uscita, contribuiscono a disegnare la personalità instabile dell'uomo che aveva i codici di lancio dei missili nucleari. La rivista New Yorker, apre uno squarcio sulla frattura tra Trump e i suoi stessi Generali. L'ex Presidente, anticipa il giornale, disse al suo capo staff, di volerli fedeli come quelli che obbedivano ciecamente ad Adolf Hitler. Quando chiese loro di sgomberare le piazze, piene di manifestanti blacklivesmatter anche a costo di sparare, questi fortunatamente rifiutarono.