Se condannato, rischia fino a 175 anni di carcere. Dopo 10 anni Julian Assange, potrebbe essere estradato e processato negli Stati Uniti. L'Alta Corte di Londra ha infatti accolto l'appello del Governo di Washington, contro una precedente sentenza che aveva bloccato il trasferimento, perché la salute mentale del controverso giornalista, era così precaria da far temere un suicidio. Ma gli americani, hanno dato sufficienti garanzie sulle condizioni di una eventuale detenzione e aggiunto che in caso di condanna, Assange avrebbe potuto scontarla nella natia Australia. Il fondatore del sito web WikiLeaks, è sotto accusa per spionaggio dal 2010, per avere diffuso documenti riservati relativi alle operazioni militari americane in Iraq e Afghanistan e da due anni è detenuto in un carcere londinese, dopo la revoca dell'asilo politico che gli aveva consentito di vivere per anni presso l'Ambasciata dell'Ecuador, nel Regno Unito. Si è sempre proclamato innocente, mobilitando attorno alla sua vicenda un vasto movimento in favore della circolazione dell'informazione. Di fronte all'ipotesi di una eventuale grazia, la Casa Bianca si è limitata a precisare che il Presidente Biden sostiene la libertà di parola e di stampa. L'ultimo ostacolo tra Assange e un processo in America, resta ora la Corte Suprema britannica, alla quale farà ricorso.