Forse è un metodo di psicologia inversa per richiamare alla responsabilità i partiti di opposizione, ma di certo le parole di Emmanuel Macron martedì sera, dall'Arabia Saudita dove si trova in visita di Stato, sembrano lontane dalla situazione annunciata a Parigi. Interpellato dai giornalisti, il presidente francese ha detto di non credere che la sfiducia al governo sarà votata, criticando il cinismo della destra del Rassemblement National e la perdita dei valori della sinistra, in particolare socialista. Quanto alle sue dimensioni invocate con insistenza nelle ultime ore dalle opposizioni, le ha escluse con fermezza, parlando di fantapolitica non all'altezza della situazione. L'aria che tira a Parigi però sembra tutt'altra. La sinistra unita e la destra di Marine Le Pen hanno presentato, ciascuna, una mozione di sfiducia e garantiscono che le voteranno. Le defezioni, al momento, tra i deputati, si contano sulle dita di due mani. E si pensa già al piano dopo Barnier, che invece, parlando sulla TV pubblica francese martedì sera, si è detto possibilista sull'ipotesi di evitare una mozione di sfiducia, facendo ancora una volta appello alla responsabilità dei partiti.