Philippine aveva 19 anni quando è stata uccisa a Parigi il 21 settembre, ritrovata a poche ore dalla sua scomparsa a poche centinaia di metri dalla università dove studiava economia. Se il suo corpo è stato individuato rapidamente è anche grazie a un'applicazione The Sorority, tramite la quale è stato diffuso l'invito a partecipare alle ricerche alle 110.000 persone iscritte, donne che hanno scaricato l'app proprio per creare una comunità, una sorellanza, come dice il nome e guardarsi le spalle a vicenda contro il rischio di violenze. Il principio è semplice, chi si iscrive può lanciare un'allerta nel caso in cui si trovi in pericolo per strada, a casa, in qualunque momento e sapere che le altre iscritte potranno intervenire, contattando le autorità o recandosi sul posto. Le violenze contro le donne negli ultimi anni sono in lieve aumento in Francia, ecco perché i ministeri si sono dotati di nuovi strumenti a cominciare da un telefono che viene consegnato alle vittime di violenza domestica e che è in diretto contatto con le autorità o ancora un braccialetto elettronico di nuova tecnologia che consente di tracciare in tempo reale la distanza minima tra vittima e carnefice, ma anche questi strumenti non sono sufficienti in casi imprevedibili, come quello di Philippine. Ecco perché sono nate tante iniziative dal basso come l'app The Sorority. La app operativa anche in Italia è anche convenzionata con il Ministero dell'Interno francese. Se un utente riceve l'allerta di una donna in difficoltà può contattare la Polizia e riferire i dati della persona che ha bisogno di aiuto, accelerando l'intervento.