Alla vigilia di una nuova giornata di mobilitazione nazionale contro la riforma delle pensioni, il governo francese tenta di calmare le acque e tende la mano agli oppositori della legge per disinnescare il clima di tensione. Il presidente Macron riceverà all'Eliseo la prima ministra Élisabeth Borne, subito dopo sarà la volta dei leader della maggioranza, i capigruppo parlamentari e alcuni deputati. La premier ha già annunciato che presenterà al presidente una tabella di marcia riguardante le consultazioni che intende fare, sia con i gruppi e i partiti di opposizione nella settimana del 3 aprile, che con sindacati e datori di lavoro dal 10 aprile. Il capo del governo ha assicurato di voler calmare i sindacati dicendo di essere a loro disposizione per incontrarli su altri temi rispetto a quello delle pensioni. In un'intervista la Borne inoltre ha affermato di non voler più utilizzare l'articolo 49.3 al di fuori dei testi di bilancio. Si tratta dell'arma costituzionale che ha permesso il via libera del progetto di legge senza il voto dell'Assemblea Nazionale. La parola d'ordine è dunque dialogo ma quello che i sindacati e opposizione vogliono ottenere è lo stop della legge. Difficile che questi incontri servono a fermare la rivolta. Intanto riprendono vigore le proteste dopo la pausa del fine settimana. Numerose azioni e scioperi sono organizzati in tutto il paese. Prosegue lo sciopero dei netturbini, simbolo del movimento contro la riforma delle pensioni da diverse settimane. Moltissimi quartiere di Parigi sono invasi dai rifiuti. Altro settore particolarmente mobilitato le raffinerie. Gli scioperi hanno causato una forte carenza di carburante in diverse regioni. Trasporti sempre a singhiozzo, sia nel settore ferroviario che aereo. Nelle scuole superiori verranno organizzati dei blocchi da oggi per una settimana. Su tutto aleggia l'incognita di cortei e raduni spontanei e azioni a sorpresa nelle principali città del paese.