Non sono ancora le tre del mattino quando in un edificio dello stabilimento Lubrizol di Rouen, che produce additivi lubrificanti, divampa un incendio. Siamo a 135 chilometri da Parigi. In poco tempo le fiamme avvolgono l'intero impianto. Un inferno visibile a chilometri di distanza. Lo stabilimento è un sito classificato Seveso, cioè sotto sorveglianza, proprio a causa delle materie prime utilizzate. Sui social network i testimoni parlano di diverse esplosioni. Immediato l'intervento dei Vigili del Fuoco, che però non sono stati in grado di controllare il disastro ed hanno dovuto chiedere rinforzi ad altri dipartimenti. L'area interessata è interdetta da una distanza di 500 metri per ragioni di sicurezza. Nelle campagne intorno vive mezzo milione di persone. Gli abitanti di 12 Comuni sono stati invitati a rimanere a casa. Le scuole oggi non hanno aperto. Le cause Del disastro sono sconosciute. Ma soprattutto non sono segnalate vittime e le analisi dell'aria non avrebbero rilevato alcuna tossicità acuta. Il rogo del Rouen ricorda il caso mercaptano, accaduto nello stesso impianto. Era gennaio 2013, un forte e sgradevole odore emanato dall’azienda causò una crisi sanitaria nazionale. Il gas mercaptano uscì da una delle cisterne dello stabilimento Lubrizol, e i cattivi odori arrivarono a centinaia di chilometri di distanza, fino alla regione di Parigi, raggiungendo persino il sud dell'Inghilterra. L’inchiesta appurò che la perdita era legata ad un errore umano.