Battesimo di fuoco per il Primo Ministro francese Sebastien Lecornu, che nella mattinata di giovedì ha dovuto affrontare all'Assemblea Nazionale due mozioni di sfiducia. Una depositata dalla Front Sansoumise, partito della coalizione di Sinistra, e l'altra dal Rassemblement National di Marine Le Pen, partito di estrema Destra. "La scelta è tra l'ordine repubblicano e il caos". Queste le parole del Premier macronista in Parlamento. Nessuna delle due mozioni. ha raggiunto però la maggioranza. Anche la mozione della France Sansoumise, quella con più probabilità di essere approvata, non è riuscita ad ottenere i voti necessari per far cadere il governo. 18 sono i Deputati che hanno salvato il Premier Lecornu da una fine prematura del suo governo. Uno scarto risicato che ricorda al Premier che la sua permanenza all'Assemblea non è scontata. Sormontato il rischio di sfiducia, il Primo Ministro ha annunciato che è giunto il momento di mettersi al lavoro. Gli occhi sono ora puntati tutti verso la legge finanziaria, che deve essere votata entro la fine di dicembre e che ha il difficile compito di dover risollevare l'economia francese, con un deficit al 5,5 %. Preso tra le direttive dei macronisti e le richieste delle Ppposizioni, Lecornu ha previsto di ridurre il deficit pubblico al 4,7% nel 2026. Uno sforzo reputato ambizioso, ma difficilmente raggiungibile. Prossimo incontro in novembre, quando il Primo Ministro presenterà l'emendamento che dovrebbe portare alla famosa e preannunciata sospensione della riforma del sistema pensionistico francese, fino al 2028. Economicamente e politicamente una legge cardine per il Paese e per la sopravvivenza del governo. .























