Tutti i confini interni dell'area Schengen devono essere riaperti già dal 15 giugno dice la commissaria europea Johansson, la situazione tra i paesi membri è generalmente buona e rapido miglioramento ovunque. Non ci sono dunque motivi validi per continuare con le restrizioni, quelle di Bruxelles sono però solo raccomandazioni perché la competenza sulle frontiere è poi dei singoli Stati. Ma se la situazione interna è incoraggiante più complicato da sciogliere è il nodo dei confini esterni dell'unione. Qui la commissione raccomanda di prolungare le restrizioni, almeno fino a fine mese, ma anche da luglio una riapertura generale non sarà pensabile perché in alcuni Paesi terzi i contagi sono ancora in crescita, dunque, si potrà riaprire solo gradualmente, partendo dagli Stati con situazioni sanitarie simili all'Europa e con sufficienti misure di prevenzione nel settore dei trasporti. Naturalmente a patto che sia rispettato anche il principio di reciprocità. Già adesso la commissione propone di eliminare dal 1° luglio le restrizioni verso i Paesi balcanici come Albania e Serbia. Ma la lista completa dovrà essere decisa dai 27 che dovranno anche coordinarsi ed essere pronti ad aggiornarsi man mano che le situazioni dovesse evolvere. Quanto ai paesi che ancora non garantiscono sicurezze la commissione propone comunque di ampliare la lista delle categorie di viaggiatori esentati, includendo ad esempio gli studenti internazionali e lavoratori altamente qualificati considerati necessari. Inoltre tutti i cittadini europei dovranno avere sempre il diritto di rientrare nell'unione, da qualunque Stato essi provengano verso qualunque Paese membro e per qualunque motivazione.