Fotogrammi di diplomazia, prove di pace. L'immagine più dirompente immortala Volodymyr Zelensky e Donald Trump tra i marmi della Basilica di San Pietro. 15 minuti, un incontro che potrebbe entrare entrare nella storia, ha dichiarato Zelensky, se si raggiungessero risultati concreti. La Casa Bianca ha definito il dialogo molto produttivo. È il primo faccia a faccia tra i due leader, dopo la bufera nello Studio Ovale a febbraio. Tutti intorno a Zelensky, oltre a Trump, Starmer, Emmanuel Macron. La fotografia ha preceduto serrati incontri bilaterali, tra cui quello con Giorgia Meloni. Zelensky ha riferito di aver parlato con il leader britannico dei passi per arrivare al cessate il fuoco. Downing Street ha confermato i progressi. Macron ha scolpito in un post che l'Ucraina è pronta a fermare l'ostilità senza condizioni. Ora tocca a Putin dimostrare che desidera davvero la pace. Le parole del presidente francese, dubbio esternato anche da Trump, autore di frasi irritate rivolte al presidente russo, mi fa pensare che forse non voglia fermare la guerra, che mi stia prendendo in giro, ha scritto riferendosi ai bombardamenti di questi ultimi giorni sull'Ucraina. Dal Cremlino una nota in cui si riferisce che durante l'incontro con l'inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff a Mosca, Putin avrebbe detto che la Russia è pronta a riprendere i colloqui diretti con Kiev, senza alcuna precondizione. Secondo il New York Times, Zelensky avrebbe sottoposto direttamente agli USA un nuovo piano che prevede il sostegno militare occidentale, ma in cui non si fa menzione dei territori occupati e rivendicati dai russi, né all'ingresso nella NATO. Caro Volodymyr Zelensky, l'Europa sosterrà sempre l'Ucraina, è stato il messaggio di Ursula Von Der Leyen, che ha stretto la mano di Trump anticipando la possibilità di un imminente colloquio. Altro elemento distensivo, nel giorno della celebrazione di Papa Francesco, che mai ha perso 24. .