Per i fisici è il Sacro Graal della ricerca, per tutto il mondo è il sogno di energia illimitata, pulita e a basso costo. Un sogno che è ancora lontano decenni dall'essere realtà, ma che nelle ultime ore ha visto compiersi un enorme passo avanti. Dopo le attese e le anticipazioni, gli scienziati statunitensi hanno annunciato di essere riusciti a generare, attraverso la fusione nucleare, più energia di quella necessaria per produrla. Poco, un 20% in più, ottenuto grazie all'impiego di 192 laser, dagli scienziati del National Ignition Facility del Lawrence Livermore National Laboratory. Ma non era mai accaduto di avere un guadagno netto di energia, rispetto a quella spesa. Per questo, la segretaria all'energia degli Stati Uniti, parla di una pietra miliare scientifica e spiega che è soltanto l'inizio. La fusione ricrea la reazione attraverso cui viene prodotta energia sul sole. Non emette anidride carbonica, né produce scorie radioattive. Rispetto alla fissione, la tecnologia utilizzata da decenni per l'energia nucleare, comporta vantaggi in termini di sicurezza e di disponibilità del combustibile. Comporta però una sfida tecnologica più complessa rispetto a quella della fissione, perché, semplificando, fondere è più difficile che rompere. Per arrivare al risultato, gli americani utilizzano l'approccio chiamato inerziale, con i laser. Diversa dalla tecnica di confinamento magnetico utilizzata da tutti gli altri Paesi. "Prima che diventi commerciale, la fusione, che possa essere realizzata su scala industriale, diciamo così, passeranno ancora decenni e soprattutto, questo ci tengo a dirlo, passerà attraverso l'esperienza di ITER. Questo grande reattore che si sta costruendo in Francia, che è frutto di una grande collaborazione internazionale tra tanti Paesi e tanti partners, e che vede l'Italia in prima fila".























