Un G20 preceduto da un G2. Stati Uniti e Cina anticipano l'apertura del vertice di Bali. L'incontro tra Joe Biden e XI Jin Ping si candida da esserne cornice e panorama. Unilaterale a cui entrambi i leader arrivano rafforzati: Xi dal terzo mandato conferitogli dal congresso del Partito Comunista, Biden dal risultato delle elezioni di Midterm che per il Partito Democratico hanno registrato una perdita ridotta alla Camera e soprattutto confermato il controllo del Senato, grazie alla vittoria in Nevada annunciate da poche ore e aspettando il risultato del ballottaggio in Georgia. Sul tavolo tra i due grandi dal futuro di Taiwan, a quello dellla Ucraina. Le tensioni commerciali e geopolitiche, gli interessi comuni. Per Washington, Pechino resta la capitale da monitorare unico vero e reale player del futuro. Ma le misure della sfida vengono aggiornate di volta in volta. Convitato di pietra a Bali, Vladimir Putin; è lui il grande assente del G20. Al suo posto il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, mentre il campo racconta il ripiegamento di Mosca e la bandiera ucraina che torna a sventolare su Kherson. La diplomazia anche attraverso Pechino cerca di capire se ci sia una strada da seguire per arrivare almeno a un cessate-il-fuoco. Interesse comune e primario.