Niente foto di gruppo a Bali. La distanza tra leader USA ed europei e Lavrov inizia così, con una assenza di ritratti di famiglia "che vale più di mille parole" come qualcuno ha detto in Indonesia. Di fatto i Ministri degli Esteri del G20 evitano il collega russo. La freddezza diventa gelo quando lui decide di andarsene abbandonando il summit nella sessione di lavoro proprio mentre la sua collega tedesca critica la Russia per l'invasione in Ucraina. Lavrov non ha voluto ascoltare nemmeno l'intervento del Ministro degli Esteri ucraino Kuleba. "Non c'è nulla di cui parlare. Non rincorro gli Stati Uniti per avere un incontro" ha detto pur sapendo che il colloquio con il Segretario di Stato Blinken non è mai stato in programma. Solo nel corso di una riunione a porte chiuse lo stesso Blinken si è rivolto a Lavrov chiedendo alla Russia di lasciare uscire il grano dai porti ucraini. Argomento sul quale Mosca sembrerebbe pronta a discutere. Il tema sul tavolo del summit è proprio la crisi alimentare ed energetica come conseguenza della guerra in Ucraina. Lavrov non parla con gli occidentali. Il suo atteggiamento è simile a quello di Putin che ieri alla Duma aveva precisato "non abbiamo ancora iniziato nulla di serio in Ucraina. Più andiamo avanti più sarà difficile trattare con noi". La risposta a tutto questo è l'isolamento degli occidentali nei confronti della Russia. Ieri infatti i rappresentanti del G7 non hanno partecipato alla cena di gala proprio per non incontrare il Ministro russo. Fatto commentato proprio così dallo stesso diretto interessato "questa è la loro comprensione della democrazia". Unico spiraglio di colloqui dunque il grano. Lavrov si dice pronto al dialogo con Kiev ed Ankara. L'obiettivo di Washington è incassare sostegno delle principali economie mondiali per far pressione su Putin. In primis la Cina.























