"Non c'è nulla di cui parlare. Non rincorro gli Stati Uniti per avere un incontro." Forse da subito era chiaro che, con queste parole, il Ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, difficilmente avrebbe atteso di restare fino alla fine del vertice del G20 a Bali. E infatti è andato via in anticipo dopo aver ribadito, che l'invasione russa dell'Ucraina, non è responsabile di una crisi globale alimentare e che le sanzioni progettate per isolare la Russia, equivalgono ad una dichiarazione di guerra. Le tensioni con la Russia non sono mancate al vertice. Mentre la Ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock stava criticando Mosca per la guerra in Ucraina, Lavrov è andato via per non ascoltare le parole della collega. E il Ministro russo non era presente durante l'intervento, in teleconferenza, del suo omologo ucraino, Kuleba. Che non fosse previsto un faccia a faccia con il Segretario di Stato americano Antony Blinken, era noto. Solo nel corso di una riunione a porte chiuse, Blinken si è rivolto a Lavrov chiedendo alla Russia di lasciar uscire il grano dai porti ucraini. E Mosca, secondo quanto riportato dall'agenzia Tass, avrebbe detto di essere pronta a colloqui con i Ministri degli Esteri turco e ucraino sulla questione. L'obiettivo ora di Washington è cercare di ottenere sostegno delle principali economie mondiali per far pressione su Putin. Per questo Blinken cercherà di riaprire il dialogo con Pechino, in un colloquio con il suo omologo cinese Wang Yi, il primo da mesi, dopo che le tensioni si sono acuite su questioni come Taiwan. Il Segretario di Stato americano cercherà di spiegare che la Russia non può continuare a destabilizzare e a minare l'ordine mondiale. Fra le tematiche al G20, l'impatto della guerra sulla sicurezza alimentare ed energetica, nonché la ripresa dell'economia globale dalla pandemia di Coronavirus e le devastazioni del cambiamento climatico.























