Gli attacchi indiscriminati contro la popolazione civile in Ucraina sono crimini di guerra, il presidente Putin sarà ritenuto personalmente responsabile. Il G7 si riunisce, in tutta fretta, all'indomani dei raid aerei russi su Kiev e altre città del Paese e fa capire di non avere nessuna intenzione di concedere alcunché al Cremlino. Nessuna delle regioni illegalmente annesse da Mosca e neppure la Crimea e Sebastopoli saranno riconosciute dicono i sette grandi, che biasimano la retorica nucleare di Putin e lo avvertono di gravi conseguenze se questi dovesse usare armi atomiche, chiedono anzi l'immediato cessate il fuoco e il ritiro completo e incondizionato di tutte le truppe e gli equipaggiamenti militari dall'Ucraina, al presidente Zelensky assicurano incrollabile e deciso impegno nel supporto alla sovranità e all'integrità territoriale del suo Paese, dal punto di vista finanziario, diplomatico, legale, umanitario e militare, per tutto il tempo necessario. L'obiettivo è la pace dice il presidente del Consiglio Draghi, ma la pace deve essere giusta e voluta dall'Ucraina, Zelensky risponde che con Putin non può esserci dialogo e i colloqui potranno intavolarsi solo quando al Cremlino siederà un altro leader o con una mediazione a fare da garante. Le speranze sono concentrate sulla Turchia, Erdogan incontrerà nuovamente il Presidente russo giovedì ad Astana in Kazakistan, il fatto è che neanche Mosca sembra voler cedere, fornire altre armi all'Ucraina, ha detto il portavoce di Putin, non farà altro che rendere il conflitto più lungo e doloroso senza modificarne gli obiettivi o l'esito, anzi secondo il vicepresidente del Consiglio di sicurezza Medvedev sarebbe addirittura un passo verso la terza guerra mondiale. Mentre una timida apertura arriva dal ministro degli Esteri Lavrov, secondo il quale la Russia potrebbe considerare una proposta di faccia a faccia tra Putin e Biden al G20 di novembre a Bali, se questa venisse fatta. Insomma una sorta di invito a farsi invitare che non si sa se la Casa Bianca vorrà accogliere.























