G7 Esteri, Tajani: Inattuabile il mandato di arresto per Netanyahu

Israele è tenuto a rispettare pienamente gli obblighi derivanti dal diritto internazionale. Ribadiamo il nostro impegno nei confronti di tale diritto e rispetteremo i nostri obblighi. Il capolavoro della diplomazia del G7 sta tutto in questa frase scritta nella dichiarazione finale del vertice di Fiuggi. Parole che trovano il difficile punto di incontro tra due dottrine: quella di chi riconosce la Corte Penale Internazionale e dunque sarebbe tenuto ad arrestare Benjamin Netanyahu in seguito alla decisione dei giudici dell'Aia e quella di chi non la riconosce. "Noi rispetteremo il diritto ma bisogna vedere cosa dice il diritto. Innanzitutto bisogna capire se le Alte Cariche dello Stato sono garantite e quindi sono al di fuori delle decisioni. È inattuabile l'arresto di Netanyahu almeno finché è Primo Ministro in carica". In Libano abbiamo fatto tutto il possibile per arrivare a cessate il fuoco, lo rivendicano sia Antonio Tajani che Antony Blinken, Segretario di Stato americano, che saluta con una conferenza stampa a sorpresa i colleghi del G7, in attesa dell'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca e dunque della fine del suo mandato. Per Blinken la soluzione libanese avrà anche effetti positivi a Gaza ma afferma inoltre che non si può terminare la guerra senza un piano per il post conflitto e la necessità di evitare ulteriori escalation riguarda Medioriente ed Ucraina dove la condanna del G7 è unanime per l'ingresso di nordcoreani e yemeniti, arruolati dai russi, nei combattimenti. "La condanna della Corea del Nord per cooperazione militare con la Russia è quindi un segnale chiaro e preciso che va nella direzione di impedire una escalation".