Le nuvole e la pioggia sotto cui si chiude il G7 danno il clima di un vertice segnato dal momento e dalla difficoltà di decidere a conflitti in corso. Non ne fa mistero Giorgia Meloni, che non vede però un summit in cui Trump abbia giocato da solo con gli altri leader alla sua rincorsa. Sui grandi temi c'è stata unità, a partire dalla crisi in Medio Oriente. "L'obiettivo al quale tutti lavoriamo, è arrivare a negoziazioni che consentano davvero, di impedire che l'Iran diventi una potenza nucleare". Come Macron vorrebbe che l'oppresso popolo iraniano si liberasse da solo, ma c'è una minaccia e va disinnescata. Non solo un modo per giustificare anche la linea interventista di Trump e Merz, la premier vede spiragli. Le azioni militari in corso potrebbero portare a cambiamenti e alla rinuncia al nucleare di Teheran. Prematuro parlare di un eventuale okay all'uso di basi italiane se gli Stati Uniti dovessero entrare in guerra, ma su Putin mediatore e perentoria. "Affidare a una nazione in guerra la mediazione su un'altra guerra non mi sembrerebbe proprio l'opzione migliore da prendere in considerazione". Per portare invece la Russia al tavolo delle trattative con l'Ucraina bisogna mantenere saldo il sostegno a Kiev ed esercitare pressione su Mosca anche con nuove sanzioni. Dal tetè a tetè con Trump vede passi avanti sui dazi e rivendica il lavoro fatto per avvicinare USA ed Europa. "Dobbiamo essere come Italia fieri del lavoro che abbiamo fatto per costruire un dialogo che fosse, costante, franco, ma sicuramente sereno e aperto, quindi io sono, um insomma, ovviamente sto facendo la mia parte, ma so che il negoziato sta andando avanti. Non voglio dirvi che sono ottimista, ma penso che insomma bisogna continuare a lavorare e che alla fine una soluzione si troverà". Prima del rientro a Roma vede il segretario dell'ONU Guterres con cui condivide questo caos si possa nascondere la finestra giusta per centrare l'obiettivo. Andrea Bonini schetci G24, Cananaskis, Canada. .