G7, seconda giornata: leader in videoconferenza con Zelensky

Ancora misure per colpire l'economia russa, sostegno economico e militare all'Ucraina per tutto il tempo necessario, una strategia per evitare che la Russia si arricchisca ulteriormente vendendo a caro prezzo il greggio in giro per il mondo. Nel suo secondo giorno la riunione del G7 si è concentrata sull'atteggiamento da tenere con Mosca. In apertura dei lavori i leader di Stati Uniti, Canada, Giappone, Regno Unito e dei tre paesi UE, Francia, Italia, Germania, si sono collegati in videoconferenza con il Presidente ucraino Zelenski che ha chiesto sostegno finanziario, militare e logistico anche per sbloccare l'esportazione di grano e poi si è appellato ai suoi interlocutori affinché lavorino perché la guerra finisca prima dell'inizio dell'inverno, prima della fine dell'anno. Le prospettive quindi, anche sentendo le notizie delle nuove continue stragi in Ucraina, sono di altri lunghi mesi di conflitto con la paura di Kiev di dover affrontare un duro inverno di battaglie. Le più grandi economie occidentali si rendono conto che le sanzioni mordono la Russia ma non la fanno desistere dalla sua aggressione. Temono un'ulteriore escalation del conflitto con il coinvolgimento della Bielorussia. È per questo forse che il Cancelliere tedesco Scholz da una parte ha riaffermato il pieno e totale sostegno a Kiev, dall'altra ha ripetuto che bisogna evitare a tutti i costi un confronto diretto tra la Russia e le forze NATO. Presenti come ospiti al G7 anche India, Argentina, Sud Africa, Senegal e Indonesia. Il tentativo dei leader dei sette grandi è quello di portare questi Paesi, specialmente l'India, dalla propria parte. Intanto si discute dell'opportunità o meno di partecipare in presenza al prossimo G20, organizzato in Indonesia. Proprio in queste ore Putin, che fa parte del consesso, ha confermato la sua presenza. Non è ancora chiaro cosa faranno americani ed europei. Il dubbio è se esserci e confrontarsi con lui con il rischio di legittimarlo o non esserci e boicottare però tutto il vertice. Dilemma che li terrà impegnati nei prossimi mesi.