Quello che hanno in comune il coronavirus e l'HIV sono tutti gli aspetti e gli insegnamenti di una pandemia. C'è sempre un lato positivo nella tragedia. Con l’HIV ci sono stati molti lati positivi a livello scientifico ma anche sociale, il maggiore coinvolgimento degli Stati Uniti con l'Africa in fatto di salute pubblica per prima cosa, poi la maggiore compressione e tolleranza verso le diversità nella sfera sessuale delle persone. Questa pandemia spero che negli stati Uniti porti maggiore unità, spero anche che la pandemia conduca a maggiore interazione a livello scientifico e medico tra le nazioni. Finora non lo ha visto, è l'aspetto più deludente, specie nei nostri rapporti con la Cina.