Abbiamo gettato le basi per garantire una forte solidarietà energetica tra i paesi membri, così in una nota, Ursula Von Der Leyen commenta l'accordo dei ministri dell'energia dei 27 sul piano d'emergenza per il risparmio di gas. L'Unione Europea, ha poi aggiunto la Presidente della Commissione, ha dimostrato di essere pronta a fare tutto il possibile, whatever it takes, per tutelare le proprie scorte. Non è stata una missione impossibile, scrive la Repubblica Ceca presidente di turno nel tweet che ha dato l'annuncio del sì all'accordo. Un semaforo verde per niente scontato visto le divergenze iniziali che alla fine ha visto l'Ungheria votare, da sola comunque contro, definendo il piano inapplicabile e dannoso. Ma un piano B non sarebbe stato possibile e dunque la mediazione e la necessità di creare un paracadute nello scenario peggiore hanno avuto la meglio. Ossia quello di un'Europa unita di fronte alle difficoltà. Le obiezioni di paesi come l'Italia insomma sono state risolte. "Il nostro piano di, diciamo, chiamiamolo di risparmi che non era un piano draconiano, molto un grado in meno di temperatura, casomai qualche giorno in meno ma tutte cose molto gestibili è sufficiente a coprire questo tipo di questo tipo di taglio, diciamo imposto o proposto dal Regolamento Europeo, per cui possiamo essere molto soddisfatti." In termini pratici per il nostro paese qualora il Consiglio Europeo dichiarasse lo stato di emergenza lo sforzo sarebbe limitato. "Noi sostanzialmente dovremmo risparmiare circa il 7% rispetto al gas, alla media dei gas annuali negli ultimi cinque anni." Messa in sicurezza le scorte i 27 sono al lavoro per affrontare un altro tema cruciale, il prezzo del gas. La Commissione Europea sta esplorando i modi per frenare l'impennata del costo della materia prima compresa la possibilità di introdurre un "price cap" alle importazioni, anticipata all'inizio della crisi dal Capo di Governo italiano Mario Draghi.























