Gas contro sanzioni, è la sintesi estrema dello scontro tra Unione Europea e Russia sullo sfondo della guerra in Ucraina. La Germania, con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, accusa la Russia di non essere più un fornitore affidabile, dopo la chiusura a tempo indeterminato della condotta Nord Stream 1 per un presunto guasto ad una stazione di compressione, dal Cremlino la risposta del portavoce Peskov: "Sono gli europei ad avere l'obbligo contrattuale della manutenzione", eppure l'aiuto dei tecnici tedeschi della Siemens Energy è stato declinato proprio dalla compagnia energetica statale Gazprom. Peskov accusa i politici europei per l'aumento del gas e rincara la dose: "Sta iniziando una grande tempesta globale" dice derivante delle azioni dell'Occidente, la musica è la stessa e batte e rifrena il vice presidente russo con delega all'energia Alexander Novak: "L'aumento del prezzo del gas è dovuto unicamente alle sanzioni europee". Quest'inverno la Russia si prepara a sferrare un attacco decisivo sull'energia a tutti gli europei, è il monito del presidente ucraino Zelensky nel consueto videomessaggio serale, nella telefonata con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, una via per limitare i super profitti di Mosca nella vendita di gas e petrolio, gli aiuti europei a Kiev e la preparazione di un ottavo pacchetto di sanzioni per Mosca che tra l'altro prevede il divieto di rilasciare visti ai cittadini russi, un ulteriore colpo per l'economia di Mosca. Nelle bollette dei cittadini europei dunque lo scontro, di potere e valori, come riuscire a superare l'inverno contenente i prezzi dell'energia per cittadini e aziende già dal prossimo mercoledì i tecnici dei ministeri dell'energia dell'Unione saranno al lavoro per delineare misure condivise, in discussione il 9 settembre al Consiglio Europeo dell'energia da cui ci si aspetta interventi comuni contro la folle corsa del prezzo del gas e petrolio.























