Li hanno fatti sentire diversi per tutta una vita ma una volta l'anno arriva il giorno in cui lo rivendicano rumorosamente. La battaglia continua, è stato il motto di questa edizione del Gay Pride di New York, uno degli appuntamenti più attesi della città che riempie le sue strade con un carnevale colorato di persone, un inno alla diversità abbracciato da tutti. "Come ti senti oggi?" "Ok". A conclusione del mese dell'orgoglio lgbtq riconosciuto anche dalla Casa Bianca la tradizionale parata lungo Manhattan è stata un allegro contenitore delle lotte contro tutti i tipi di discriminazioni, non solo sessuali o di genere ma anche razziali, politiche e religiose. Gli slogan che attraversano la città tra gente alle finestre e negozi addobbati con l'arcobaleno si fondono con quelli del movimento per le vite dei neri contro le violenze della polizia e per la liberazione della Palestina. Ma le rivendicazioni sono molto precise. "Voglio diritti per le persone trans, voglio protezione per i bambini trans, voglio che ci siano trans nello sport, voglio che le vite dei trans neri contino. Voglio libertà e liberazione per tutti nella comunità, inclusa la comunità dei trans, anzi specialmente per loro perché finora sono stati costretti nell'ombra. Chiediamo la liberazione di tutte le persone perché finché tutti non sono liberi nessuno sarà libero. Io sono lesbica quindi sto molto meglio qua che per esempio in Italia purtroppo. Secondo me in quanto lesbica però persona non di colore ce l'ho molto più facile." "Pensi che i tuoi diritti siano rispettati oggi in America?" "No assolutamente no ci uccidono ogni giorno. Dei trans sono stati uccisi anche qui. Dobbiamo continuare a lottare per i nostri diritti." "Quanto sarà lunga la vostra battaglia?" "Potrà andare avanti per 100 anni e anche di più.".