Gaza continua ad essere scenario di guerra che nonostante le pressioni internazionali non sembra diminuire la sua intensità e letalità. Oltre 17.000 palestinesi morti secondo le stime delle autorità locali, di cui il 75% civili, incluso il poeta e scrittore palestinese Refaat Alareer che raccontava le storie personali dietro ai numeri delle vittime del conflitto tra Gaza e Israele, di cui oggi assistiamo solo all'ultimo sanguinoso capitolo. Quasi 100 i soldati israeliani morti dall'inizio delle invasioni di terra, ancora oltre 130 ostaggi sequestrati il 7 di ottobre da liberare. Furiosi i combattimenti a Jabalia, ..., e Khan Yunis, dove non arrivano più gli aiuti umanitari, e nell'ospedale Nasser, operato anche da Medici Senza Frontiere, due terzi dei morti sono donne e bambini. Il direttore del Unrwa, Thomas White, descrive una società all'orlo del collasso, con civili che assaltano i camion degli aiuti umanitari per la fame. Israele segnala 150 edifici dove la popolazione locale, di cui circa un milione e 800.000 sono sfollati, potrà trovare rifugio. Cresce l'attenzione internazionale intorno ad una foto che ritrae l'esercito israeliano arrestare dozzine di uomini. Il più piccolo di 15 anni farli, farli spogliare, ammanettare e trasferirli in una località sconosciuta. L'esercito israeliano parla di una resa in massa di decine di sospetti terroristi. I media locali descrivono l'arresto come avvenuto in un rifugio per sfollati, e hanno identificato tra gli arrestati almeno un giornalista.