"I camion che entrano nella Striscia di Gaza, diciamo per diverse nature, sono differenti. Nel senso, ci sono i camion del settore privato, del commerciale e quelli appunto entrano centinaia di camion al giorno, che sono quelli che forniscono poi, tipo il supermercato. Ormai è tutto distrutto, quindi anche si dovrebbe capire poi questi supermercati che sono stati bombardati e distrutti, come ritorneranno a vendere diciamo il materiale, no? Però ci sono appunto centinaia di camion che sono nell'ambito del settore commerciale, diciamo così, e ci sono centinaia di camion che sono tutta la parte anche del fuel del carburante perché appunto, Israele ha tagliato sia l'acqua che la luce nella Striscia di Gaza, quindi, tutto ciò che si muove nella Striscia di Gaza si muove tramite generatori, sia gli ospedali, che anche per esempio impianti di desalinizzazione, quindi il carburante serve per tutto loro e anche per le macchine per muoversi, per le nostre macchine, per le macchine delle organizzazioni internazionali. Quindi ci sono anche lì centinaia di camion che servono al giorno. I camion per il cibo, per appunto la risposta umanitaria. I camion per la parte si chiama "di wash", quindi tutta la parte di sanificazione, di igiene, diciamo per fare entrare con tutti i prodotti sia per gli ospedali ma anche per la popolazione. Ci sono tutti gli altri camion per la parte sanitaria, quindi tutti i farmaci, anche le apparecchiature mediche, perché molti ospedali, sono ormai quasi tutti distrutti, ce ne sono pochissimi in funzione. Quindi bisogna far entrare dentro la Striscia di Gaza, centinaia di camion anche per tutte le apparecchiature mediche. Quindi per quello servono centinaia e centinaia di camion per rispondere a tutta questa catastrofe umanitaria". "Che cosa non è stato visto dall'occidente o comunque dal mondo rispetto a quello che è successo in questi due anni?" "Ricordiamo che a Gaza l'infanzia è stata negata. Oltre il 50% della popolazione a Gaza sono bambini. Quindi, chi ha sofferto di più questa guerra sono i bambini. Ricordo sempre che negli ospedali, mi dicevano i dottori, che i bambini ci chiedevano quando venivano operati o amputati dicevano non ci fate soffrire più, fateci morire e vogliamo raggiungere i nostri genitori. Questi bambini, se non ce ne prendiamo noi cura in futuro, saranno veramente danni per tutti. Perché comunque questi bambini stanno nascendo o sono nati e non hanno più i genitori, non hanno più una famiglia, nascono già con l'odio, crescono con l'odio di vendetta. Quindi bisogna prendersene cura di questi bambini, perché altrimenti il futuro potrebbe essere ancora peggio. La cosa peggiore, tra l'altro, a Gaza che mi fa tanto male non è solo il grado di intensità della guerra è l'odio. La quantità di proiettili, di cecchini e di droni che hanno estratto dalla testa, dal cervello, dallo stomaco di bambini piccoli a Gaza. Cioè io dico, no, tu cecchino, quando vedi un bambino per strada di 4-5 anni che sta camminando e tu miri al cervello e gli fai esplodere la testa, quella non è solo una guerra, quello è oltre, cioè quello è odio".























