Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, intervenendo alla Knesset, ha promesso di riportare a casa fino all'ultimo degli ostaggi uccisi e ribadito che tutti gli obiettivi della guerra restano validi. Tra questo l'eliminazione di Hamas come attore politico e militare. Si difende da accuse corali lanciate dall'opposizione, che chiedono mano dura contro le presunte violazioni di Hamas sul cessate il fuoco e una forte contrarietà all'eventuale presenza di forze militari turche o qatariote, come future forze di peacekeeping dentro Gaza. Ma Netanyahu rilancia, promettendo che Israele investirà maggiormente nella produzione di armi per contrastare l'embargo militare posto da vari paesi a seguito del conflitto dentro Gaza, aggiungendo che i rapporti con gli Stati Uniti non sono mai stati così stretti come ora e anticipando i temi che affronterà nell'imminente incontro con il vicepresidente JD Vance: sicurezza e opportunità diplomatiche. Dal canto suo la Casa Bianca afferma che la visita istituzionale del vicepresidente Vance in Israele, era già in programma e non è collegata alle recenti escalation dentro Gaza. Netanyahu ha già incontrato a Gerusalemme l'inviato speciale Steve Witkoff e il consigliere Jared Kushner, impegnati a mantenere gli accordi di cessate il fuoco. Anche il Cairo intensifica la mediazione. Fonti egiziane confermano contatti ininterrotti tra le parti, dopo le ultime violazioni della tregua, incluso un incontro con al-Hayya per discutere l'attuazione dell'accordo e il ritorno alla calma. Ma dentro Gaza continuano i bombardamenti israeliani a Deir al-Balah, Khan Younis e Rafah con nuove vittime. Due persone sono state uccise dopo aver sconfinato oltre la linea che separa le forze armate israeliane dai residenti di Gaza Dall'entrata in vigore del cessate il fuoco almeno 97 palestinesi soldati israeliani, sono stati uccisi in scambi di fuoco tra le parti. .























