La sfida sul futuro di Gaza è tra Stati Uniti e Russia. La partita si gioca lunedì a Palazzo di vetro, dove il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite voterà la bozza di risoluzione statunitense. Un testo che darebbe seguito al cessate il fuoco tra Israele e Hamas nella striscia, in linea con il piano di pace in 20 punti, promosso dal presidente americano Donald Trump. La risoluzione accoglie l'istituzione di un comitato di pace, ossia un organo di governo transitorio, teoricamente presieduto dal capo della Casa Bianca, con un mandato fino alla fine del 2027 e autorizzerebbe gli Stati membri a formare una forza internazionale di stabilizzazione, con il compito di supervisionare la tenuta del cessate il fuoco, garantire la sicurezza dei civili e disarmare i gruppi armati, tra cui Hamas. Per il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, il piano che gode di ampio sostegno internazionale e regionale, è la strada migliore per la pace in Medio Oriente. Non sembra essere così per la Russia, che presenta all'ONU una controproposta che di fatto azzoppa il piano di pace di The Donald. La bozza di Mosca non menziona il Board of Peace, non prevede la smilitarizzazione della striscia, si oppone alla permanenza di Israele oltre la linea gialla, propone di affidare al segretario generale dell'ONU, il compito di valutare le opzioni per il dispiegamento della forza internazionale di stabilizzazione, e ribadisce l'impegno nei confronti della visione di una soluzione a due Stati. Il rischio che la bozza americana non riesca a passare c'è, con il veto da parte di Russia e Cina, due dei cinque membri permanenti del Consiglio. .























