Continua la serie di attacchi mortali intorno alla Gaza Humanitarian Foundation, l'unico ente di origine privata, che è autorizzato a distribuire aiuti umanitari dentro la Striscia di Gaza. Fonti mediche parlano di oltre 30 morti in coda ad un centro di distribuzione. Palestinesi in loco ancora una volta accusano l'esercito israeliano di aver aperto il fuoco. L'esercito ha confermato di aver aperto il fuoco contro percepite minacce, ma che i numeri dei morti non combaciano con le informazioni in loro possesso. Viene pubblicata sui canali del gruppo giornalistico Zetio una lettera anonima, attribuita ad un dipendente di UG Solution, una compagnia di sicurezza privata americana impiegata nei centri di distribuzione. Il dipendente descrive la presenza operativa dell'esercito israeliano nei siti umanitari e di aver visto droni israeliani volare verso centinaia di persone in fila a due chilometri di distanza e poi spari di artiglieria. E infine, un pacco contiene farina, riso, lenticchie, bustine di tè e noodles, cose che hanno bisogno di acqua, ma le persone non hanno acqua e noi non la distribuiamo, scrive la voce anonima. Le vittime iniziano a contarsi anche nella stessa Gaza Humanitarian Foundation, stando a quanto dichiarato da un comunicato della fondazione. Un comando di Hamas avrebbe attaccato un gruppo di palestinesi descritti come volontari, la cui identità non è stata resa pubblica, uccidendo almeno otto persone e ferendone oltre 20. I corpi delle vittime e dei Croce Rossa Internazionale. Un'affermazione però smentita dall'organizzazione medica che dichiara di non essere stata presente in nessun momento, né prima né dopo il presunto attacco. A Gerusalemme sopravvive il governo di Benjamin Netanyahu a un voto per la dissoluzione della Knesset, dopo un accordo raggiunto in corner con i partiti ultra ortodossi sul tema del servizio di leva obbligatorio per gli studenti della Torà. Flavia Cappellini, servizio di leva obbligatorio per gli studenti della Torà. .