"Se qualcuno parla alla stampa in modo contrario alle nostre raccomandazioni, ciò che dice riflette semplicemente la sua opinione. Divieto di parlare alla stampa, segregazione di genere, inni al califfato, sharia e distruzione di Israele sono tornati in piazza ad Amburgo a due settimane di distanza dall'ultima manifestazione gli islamisti del gruppo Muslim Interactive, più di 2mila persone secondo la polizia, uomini da un lato, donne dall'altro. Un califfato che supera l'ordine coloniale e il nazionalismo, il fascismo e l'odio tra i popoli, prima di tutto i popoli in un califfato affinché entrino in pace e giustizia in Medio Oriente e nel mondo islamico. "Muslim Interactive un gruppo islamista radicale già sotto osservazione da parte dei servizi segreti tedeschi e dichiarato estremista da parte dell'ufficio per la protezione della costituzione tedesco". Seppure con molte limitazioni, la polizia ha permesso l'incontro del movimento fondato da un tedesco convertito all'Islam Adade Boateng, che chiede la fine delle vessazioni nei confronti della comunità musulmana in Germania e opera per la maggior parte sui social network, alla ricerca, secondo le autorità, di radicalizzare i più giovani chiedendo di scegliere tra l'identità tedesca e quella musulmana. Una vergogna secondo Gudrun Schittek, membra del senato di Amburgo. "Noi come società non dobbiamo solo lottare contro la destra, ma anche contro l'islamismo, questa è una minaccia alla nostra democrazia, ai nostri diritti, al nostro Stato e spero che molte persone agiscano ora, dopo aver visto queste immagini". E la città di Amburgo non è stata l'unica a preoccuparsi, il movimento sta creando un ampio dibattito nel Paese, con la ministra degli interni Nancy Faeser, che ipotizza di bandire Muslim Interactive proprio come Hezbollah e Samidoun, messi fuori legge a novembre.























