Rimpatri e frontiere chiuse. Sono questi i cardini del discorso di Alice Weidel, nominata candidata cancelliera di Alternative für Deutschland durante il congresso di Riesa, in Sassonia. La 45enne, dal palco, ha delineato la sua visione di Germania: stop all'immigrazione, riattivazione del Nord Stream, rilancio delle centrali nucleari, smantellamento delle pale eoliche e ritorno al carbone. Nel frattempo il partito valuta la Dexit, ovvero l'uscita della Germania dall'Unione Europea. Tutto trasmesso in diretta sulla piattaforma X, grazie al legame con Elon Musk, sostenitore di AfD, che giovedì ha ospitato Weidel per un confronto in cui la leader ha dichiarato che Adolf Hitler era di fatto un comunista. A Berlino, intanto, i socialdemocratici dell'SPD hanno confermato Olaf Scholz come candidato cancelliere, nonostante una parte del partito avrebbe preferito il più popolare Ministro della Difesa Boris Pistorius. Scholz ha ringraziato il partito e messo in guardia contro il pericolo rappresentato dall'estrema destra, citando l'alleanza tra forze di destra in Austria e attaccando lo sfidante Friedrich Merz, leader dei cristianodemocratici della CDU. Proprio Merz, in un incontro ufficiale, ha ribadito la linea di non collaborazione con AfD, confermando il firewall autoimposto dai partiti tedeschi contro l'estremismo di destra. Tuttavia, il futuro candidato cancelliere cerca una strategia vincente per il suo partito, passato dal 36% di questa estate, al 30% di oggi. Intanto i sondaggi mostrano un'AfD in crescita al 22%, con Weidel che emerge come la leader più apprezzata dai tedeschi. La SPD resta stabile al 16%, nonostante la scarsa popolarità di Scholz, ultimo tra i big. I Verdi invece guadagnano terreno grazie al loro spitzenkandidat Robert Habeck. Ma al voto del 23 febbraio mancano ancora 6 settimane e gli ultimi trend suggeriscono che potrebbero esserci stravolgimenti.