Una manifestazione, a cui hanno preso parte migliaia di persone, sfociata in duri scontri con la Polizia. Sono almeno 10mila i manifestanti che hanno raggiunto Luetzerath, villaggio che sarà definitivamente raso al suolo in Germania per consentire l'ampliamento della miniera di carbone Garzweiller. Tra loro, denuncia la Polizia, anche diversi Black Bloc che hanno provocato incidenti e scontri nel corteo organizzato contro la decisione del Governo tedesco. Una marcia di protesta organizzata dai gruppi di ambientalisti che da più di due anni vivono in quel che resta del villaggio nel Nord Reno-Westfalia, dove sui terreni dell'unico residente rimasto hanno allestito una piccola cittadina in segno di protesta nei confronti del colosso energetico RWE e in difesa del villaggio. Tra i militanti intervenuti sul palco allestito poco lontano dal sito dove sono al lavoro le ruspe anche l'attività per l'ambiente Greta Thumberg. Con slogan e cartelli i manifestanti chiedono di fermare i lavori per l'ampliamento e le dimissioni dei Ministri che difendono la decisione presa dal Governo. Decisione dolorosa per il Ministro dell'Economia e del Clima, il Verde Robert Habeck, ma necessaria. Una scelta che rende più complicato il raggiungimento degli obiettivi posti da Cop26 e quella chiusura degli impianti a carbone che Berlino aveva annunciato per il 2038. Qualcuno si è anche rifugiato nei tunnel per complicare le operazioni di sgombero di un villaggio che, come già accaduto ad altre decine di piccoli centri rasi al suolo, è quasi completamente distrutto, ma che è diventato ormai il simbolo della battaglia ambientalista in Germania e non solo.