Quando dopo la tragedia di Fukushima del 2011 il Governo di Angela Merkel decise che la Germania avrebbe rinunciato completamente all'energia nucleare, non poteva immaginare che la data scelta del 2022 sarebbe caduta proprio durante il periodo di maggiore crisi energetica degli ultimi decenni, con il Paese alla ricerca di energie alternative al gas Russo. La coincidenza ha fatto sì che l'attuale Governo abbia deciso di ritardare di qualche mese la fine totale del nucleare per non avere problemi durante l'inverno di quest'anno. Ora ci siamo, nelle prossime ore le ultime tre centrali ancora in funzione saranno definitivamente spente e la Germania dovrà alimentarsi con altre fonti energetiche. Guardando i numeri la rinuncia non sembra enorme, ormai il nucleare contribuisce solo al 4% delle fonti di energia per ricavare elettricità e la crescita delle rinnovabili in Germania è costante e va aumentando di ritmo. Ma non tutti sono d'accordo, i Liberali ora al Governo, contrari all'addio alle centrali atomiche hanno insistito invano per ritardarne la chiusura. Gli elettori stessi non sembrano essere convinti, da un recente sondaggio è emerso che solo poco più di un quarto appoggia la scelta, mentre due terzi avrebbe voluto le centrali ancora accese. Mentre il partito dei Verdi ora al Governo, corona il sogno per cui era nato, d'altra parte non può non notare che per un nucleare che si spegne, più di un quarto delle fonti energetiche sono ancora costituite dal carbone. Ma la decisione ormai è presa in un'Europa in cui molti Paesi, per primo la Francia, utilizzano intensivamente le centrali nucleari ed altri stanno valutando se farlo, la prima economia dell'UE sceglie di voltare pagina e di affidare il futuro prossimo al gas liquido e quello più lontano alle energie alternative.