Non è bastato l'intervento dei soccorsi a salvare il figlio della donna incinta rimasta ferita in un attentato a una fermata di un autobus, a Gerusalemme. È morto infatti, il bambino nato da un parto d'urgenza dopo che un uomo ha aperto il fuoco sui passeggeri, ferendone gravemente la madre. La sparatoria sarebbe avvenuta vicino alla Tomba di Davide, non lontano dal Muro del Pianto, nella città vecchia di Gerusalemme. Almeno otto le persone ferite. A sparare è stato Amir Sidawi, un 26enne palestinese con la cittadinanza israeliana, che ha atteso l'arrivo del mezzo e aperto il fuoco sui passeggeri che salivano, per poi fuggire a piedi nel quartiere palestinese di Silwan. L'uomo si è poi consegnato alle forze di sicurezza. Non tardano ad arrivare i commenti all'attentato: da Gaza, Hamas ha espresso compiacimento senza però assumersi alcuna responsabilità. Dall'altro lato, il primo ministro israeliano ha ribadito: tutti coloro che vogliono il nostro male, sappiano che pagheranno un prezzo per qualsiasi danno ai civili. L'attacco avviene dopo le tensioni crescenti delle ultime settimane a Silwan, tra gli abitanti palestinesi e la enclave ebraica. Ma soprattutto a cinque giorni dall'entrata in vigore della tregua dopo le tensioni tra la Jihad islamica e Israele.