La paura, la violenza e la chiusura non creano coesistenza pacifica tra persone e popoli, non creano situazioni stabili. Al contrario, sviluppano conflitti, migrazioni, immani sofferenze e morte. Le risorse vengono utilizzate per scopi militari e tolte allo sviluppo e a chi ne ha bisogno: giovani, famiglie, malati, anziani. A dirlo è Papa Francesco nel messaggio che il 1° gennaio invierà a tutti i potenti del mondo, il messaggio per la Giornata della Pace 2017, che il Vaticano ha diffuso in anticipo. A quelli che comandano nel pianeta, Bergoglio lancia una richiesta precisa, quello che lui stesso chiama “un appello”: faccio un appello in favore del disarmo – scrive – nonché della proibizione e dell’abolizione delle armi nucleari. Parole importanti che cercano di scuotere il mondo dalla corsa dei conflitti, sempre in aumento in questo periodo, che il Papa definisce di terribile terza guerra mondiale a pezzi. Francesco rileva che ci sono guerre in diversi Paesi. C’è il terrorismo, ma nessuna religione è terrorista, specifica. La violenza profana la fede. Ci sono la criminalità, gli attacchi armati imprevedibili, gli abusi subiti dai migranti e dalle vittime della tratta. C’è la devastazione dell’ambiente. La violenza non è la cura per questo nostro mondo frantumato, spiega. Bisogna resistere al desiderio di vendetta. Serve la nonviolenza attiva come stile di vita e di una politica di pace. Se il luogo in cui scaturisce la violenza è il cuore dell’uomo, allora è fondamentale percorrere il sentiero della non violenza, innanzitutto all’interno della famiglia. Papa Bergoglio fa una supplica: si arrestino le violenze domestiche e gli abusi su donne e bambini.