Questa 14esima giornata di sciopero nazionale contro la riforma delle pensioni si è conclusa con numeri di partecipazione molto inferiori a quelli del primo maggio ed era prevedibile, tanto che anche alcuni sindacati lo hanno ammesso, probabilmente si è trattata dell'ultima manifestazione sul tema, nella forma che abbiamo imparato a conoscere in questi ultimi cinque mesi di contestazione. Questo non significa però che per opposizioni e soprattutto sindacati la battaglia contro questa legge sulla riforma delle pensioni, non vada avanti, anzi la protesta continua, solo, sotto altra forma. Ancora dovremo capire bene e come, da parte dei sindacati, mentre per quanto riguarda il parlamento, già questo giovedì 8 giugno c'è un'importante altra data, che cosa, l'analisi da parte del parlamento, per l'appunto, dell'assemblea nazionale di una proposta di legge, da parte di un gruppo misto che si chiama LIOT, per abrogare il testo di riforma, in particolare per abrogare la misura che va a introdurre, a spostare l'età minima per la pensione dai 62 anni ai 64 anni. Al momento sembra improbabile che questa proposta vada avanti al punto da essere approvata e nel frattempo è importante sottolineare che già due decreti attuativi della riforma delle pensioni, soprattutto uno in particolare che riguarda lo spostamento dell'età pensionabile a 64 anni, sono stati introdotti e pubblicati sulla gazzetta ufficiale francese, ne mancano 29 di decreti attuativi da pubblicare entro il primo di settembre perché il Governo riesca a introdurre la legge e renderla operativa già dall'autunno, come previsto. Staremo a vedere, intanto, come andrà voto giovedì per il momento è tutto.