Si aggrava di ora in ora la situazione in Niger dopo il golpe e l'arresto del Presidente Bazoum, democraticamente eletto due anni fa di quattro dei suoi Ministri, di 180 membri del suo partito. Parigi che smentisce l'intenzione di un intervento militare ha iniziato l'evacuazione dei cittadini francesi ed europei che vogliono rientrare. Volo speciale per il rientro, messo a disposizione anche dall'Italia ha fatto sapere il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Nessuna evacuazione ufficiale per il personale UE nel Paese, chi vuole può lasciare il Niger, ma nessuna decisione formale è stata presa in questo senso. L'Unione Europea è in contatto con il Presidente destituito, che è in buona salute, non risponde alle dichiarazioni congiunte dei vicini regimi golpisti di Mali e Burkina Faso, sostenuti dalla forza paramilitare russa Wagner, che con un comunicato stampa congiunto hanno messo in guardia da qualsiasi intervento militare contro il Niger che sarebbe considerato una dichiarazione di guerra. I toni in tutto il Sahel si sono alzati e l'ipotesi di un intervento militare nel Paese, paventato dalla comunità degli Stati dell'Africa preoccupa. "L'Italia lavora per una soluzione politica ha ribadito anche Emilia Gatto, Ambasciatrice italiana in Niger dietro il golpe c'è Mosca per Kiev, accuse che il Cremlino respinge e chiede moderazione e di ristabilire l'ordine nel Paese. Una settimana di tempo è stata data ai golpisti per liberare il Presidente e riportare la calma nel Paese degli Stati dell'Africa occidentale dell'ECOWAS. Di fatto nessun passo avanti è stato fatto e la destabilizzazione di quella parte di Africa è un rischio per l'Europa in termini economici, anche se al momento, assicura l'UE, non ci sono rischi per la fornitura di Uranio all'Unione Europea in termini migratori e di sicurezza.