Il rimpasto di Governo era nell'aria da tempo, fino a metà dicembre, quando l'approvazione della legge sull'immigrazione ha spaccato il gruppo presidenziale. Quando nel suo discorso di fine anno il Presidente Macron aveva accennato ad un cambiamento imminente, a molti era sembrata una conferma. Una conferma che una modifica della squadra di governo ci sarebbe stata ed avrebbe probabilmente riguardato una figura apicale. Ecco quindi che le dimissioni date l'8 gennaio dalla prima ministra Elisabeth Borne e accettate dall'Eliseo non hanno davvero stupito, solo chiarito le intenzioni di Macron: ripartire da una figura nuova, ridare slancio in vista delle prossime riforme. E di riforme Borne ne ha portate avanti diverse in 20 mesi da premier. Due le più faticose e contestate, quella sull'età minima della pensione alzata a 64 anni e quest'ultima che rivede gli aiuti alle persone straniere in Francia. Leggi divisive conquistate con una maggioranza da costruire ogni volta a costo di continui compromessi. Oggi, gli altri ministri la ringraziano per la determinazione, mentre lei nella sua lettera di dimissioni ribadisce che le priorità per il paese restano le future riforme, come quella sul fine vita. Ma la suspense, chiaramente, non è finita qui. Resta da capire chi prenderà il posto di Elisabeth Borne alla guida del Governo francese. Diversi nomi sono circolati negli ultimi giorni, indiscrezioni che vedremo se sono state corrette oppure no. Intanto, sicuramente saranno mesi significativi a livello politico per la Francia che ospiterà tra sei mesi le Olimpiadi proprio qui a Parigi, e per tutta l'Europa visto che ci attende il voto di giugno alle europee. Oltre alla prima ministra, a cambiare potrebbero essere anche altre figure del Governo: i nomi dovrebbero uscire prima del prossimo Consiglio dei Ministri, il 10 gennaio.