L'accordo per una pausa umanitaria di 4 giorni fra Israele e Hamas è stato raggiunto grazie alla mediazione degli Stati Uniti, dell'Egitto e del Qatar al cui governo spetta di darne notizia. L'accordo prevede il rilascio di 50 donne e bambini tra gli ostaggi israeliani in mano ad Hamas in cambio del rilascio di 150 donne e bambini palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. La pausa nei combattimenti permetterà anche l'ingresso di centinaia di camion e convogli di aiuti umanitari incluse le forniture mediche la benzina necessaria per le esigenze primarie della popolazione di Gaza, dove ci sono 1,7 milioni di sfollati su 2,3 milioni di abitanti. Israele ha fornito una lista di 300 detenuti palestinesi tra cui scegliere i 150 che saranno in quattro tranches, una ogni giorno in cambio della liberazione di 10 ostaggi al giorno da parte di Hamas. La lista di 300 detenuti tra i quali scegliere sembra aprire ad un possibile ulteriore scambio in futuro ma serve anche a consentire eventuali petizioni alla corte suprema contro la liberazione dei prigionieri palestinesi. L'esercito ha comunque fatto sapere che tra questi non ci saranno figure rilevanti di Hamas e persone sospettate di terrorismo. Nell'ultimo scambio di prigionieri, quello del 2011 che vide il soldato Shalit liberato in cambio di mille e 27 prigionieri palestinesi venne infatti rilasciato Yahya Sinwar, capo politico di Hamas nella Striscia e numero 2 dell'organizzazione, considerato la mente degli attacchi del 7 ottobre.