L'attacco terrorista del 7 ottobre da parte di Hamas, le migliaia di missili lanciati in poche ore, le incursioni in Israele, la brutale uccisione di 1.200 civili nelle città e nei Kibbutz intorno alla striscia di Gaza, la strage al rave party e il rapimento di oltre 200 ostaggi, hanno innescato una delle guerre più brutali che il mondo abbia conosciuto negli ultimi decenni. La risposta israeliana è stata immediata, prima con i bombardamenti a tappeto su Gaza poi con l'ingresso dei carri armati e dell'esercito nella striscia per smantellare le strutture militari di Hamas e le centinaia di km di tunnel sotterranei costruiti per supportare la logistica militare del gruppo islamista. Per settimane i miliziani hanno contrastato l'esercito di Israele con combattimenti da guerriglia urbana che ancora vanno avanti. I militari israeliani sono prima penetrati nel nord della striscia, che ora sostengono di controllare, costringendo milioni di persone ad evacuare verso sud, verso Khan Yunis e Rafah. La crisi umanitaria innescata dal conflitto è immane, oltre 1.900.000 persone sui 2.300.000 abitanti di Gaza hanno dovuto lasciare le proprie case e sono adesso ospitate in campi profughi sovraffollati nel sud della striscia, dove sono in corso i combattimenti alla caccia dei leader di Hamas, in particolare a Khan Yunis. In questi 100 giorni la maggior parte degli ospedali di Gaza ha smesso di funzionare, alcuni sono stati assediati e colpiti dalle bombe. Gli aiuti umanitari dall'unico valico disponibile sono arrivati con il contagocce, così come l'accesso all'acqua potabile e al cibo. Il bilancio delle vittime è catastrofico, oltre 23.000 morti, 60.000 feriti e migliaia di persone ancora sotto le macerie. Per Hamas oltre il 70% di questi morti sono donne e bambini. Nel frattempo sono stati liberati circa 100 ostaggi, altri 130 rimangono nelle mani dei miliziani nascosti chissà dove. In tutto questo sono continui i raid israeliani in Cisgiordania e i palestinesi arrestati dal 7 ottobre sono più di 5.000. La fine della guerra sembra ancora molto lontana, almeno quanto lo è l'obiettivo dichiarato di Israele, cioè la distruzione di Hamas.