Con queste parole Wael Al-Saida mostra il suo numero identificativo, stampato su una targhetta stretta intorno alla caviglia. È uno dei lavoratori palestinesi liberati in queste ore, tra i pochissimi che alla quarta settimana di guerra stanno entrando in una Gaza sotto assedio. Come Wael, sono centinaia i lavoratori palestinesi che hanno raccontato la loro detenzione nelle mani di Israele, senza accusa o giusto processo, dal 7 ottobre scorso. Lasciati dopo settimane vicino a Gaza, si sono incamminati verso il confine meridionale dell'enclave assediata, attraverso il valico di frontiera sul lato israeliano e poi attraverso il valico di frontiera di Rafah, verso Gaza. Liberi, ma senza più nulla.