"Viviamo tra la vita e la morte", lo dice questa donna di Gaza, tra le lacrime stanca e senza più forze. "Potrebbe essere il nostro turno", una consapevolezza amara che non contempla speranza. Del resto i corpi continuano ad accumularsi, i funerali ad essere celebrati. All'ospedale Nasser di Khan Yunis arrivano ambulanze, uomini che corrono con i bambini in braccio, urla, lacrime, feriti portati a mano di corsa in una lotta contro il tempo e la gravità delle ferite spesso persa. I sopravvissuti resistono sfollati in aree remote dove manca tutto. Manca ormai tutto è rimasta solo dicono in tanti la consapevolezza della disperazione. Il Natale è vicino come il dolore e la paura, queste le immagini della Chiesa Evangelica Luterana nella città di Betlemme in Cisgiordania, qui non ci saranno celebrazioni natalizie il tradizionale presepe in legno è stato sostituito dalle macerie della grotta.