Due razzi sono caduti nel cortile della casa del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Caesarea. Il Premier e la sua famiglia non erano nell'abitazione, ma si tratta di un grave incidente che segna una pericolosa escalation come afferma lo Shin Bet. A Tel Aviv intanto i familiari degli ostaggi lanciano un appello al neo Presidente statunitense Donald Trump per fare pressione su Netanyahu affinché si arrivi ad una tregua all'interno della striscia di Gaza, dove i caccia con la stella di David continuano a sganciare missili. Solo nelle ultime ore un raid ha colpito una scuola nel campo profughi di Shati, a Gaza City, uccidendo almeno 10 palestinesi e portando così il numero totale delle vittime dall'inizio del conflitto, secondo gli ultimi dati forniti dal Ministero della Salute della striscia affiliato ad Hamas, a quasi 43.800 persone. Nonostante la diplomazia sia al lavoro per cercare di raggiungere un cessate il fuoco almeno sul fronte libanese, i raid dell'aviazione israeliana su Dahiyeh la periferia sud di Beirut, feudo storico di Hezbolla, diventano sempre più intensi lasciando poco spazio alla speranza di una tregua nel breve periodo. Non promettono nulla di buono neanche le parole di Herzi Halevi, il Capo di Stato Maggiore dell'esercito israeliano durante una visita ai soldati a Kfarkila nel sud del Libano ha ribadito che Israele continuerà a combattere contro i miliziani sciiti libanesi filoiraniani fino a quando gli oltre 60 mila residenti israeliani potranno tornare in sicurezza nelle loro case nell'Alta Galilea.