Abd Allah è un ragazzo alawita di 31 anni. È chiuso in casa da giorni, da quando i ribelli islamisti di Hayat Tahrir al-Sham, movimento erede dei ribelli cadeisti del fronte al-Nustra, hanno preso il controllo di Damasco lo scorso 8 dicembre. Una data storica che segna la caduta di Bashar al-Assad, al potere da 24 anni, e degli sciiti alawiti della sua famiglia da oltre 50. Per molti in Siria un giorno da celebrare, quello della Vittoria e della liberazione dalla dittatura, del l'inizio di un nuovo capitolo nella storia del Paese. Ma per altri, come Abd Allah che rappresentano una minoranza, il futuro ora fa paura. Nonostante i messaggi dei nuovi leader per il momento sembrano concilianti e di apertura nei confronti delle minoranze, fidarsi rimane ancora difficile.