"Stiamo lottando per la nostra terra e per la nostra libertà nonostante il fatto che tutte le grandi città del nostro Paese sono assediate e, credetemi, ogni piazza fino ad oggi, indipendentemente da come si sarà chiamata fino ad ora, verrà chiamata piazza della libertà e questo in ogni città del nostro Paese, nessuno ci piegherà, siamo forti, siamo ucraini. Ieri ha ucciso 16 bambini, con i suoi missili." Ancora una volta il Presidente ucraino scuote l'Europa, questa volta rivolgendosi in diretta al Parlamento europeo riunito proprio per votare risoluzioni che chiedono ulteriori aiuti all'Ucraina e l'inizio del processo di adesione di Kiev nell'Unione europea. "Una grande emozione in questa istituzione che è la casa della democrazia, era da molto tempo che non si sentiva quest'emozione e tanta gente in Parlamento, io ricordavo durante questa sessione il presidente Sassoli a cosa sentirebbe se fosse qua." Fuori dall'aula i parlamentari si mostrano con colori e cartelli di supporto all'Ucraina, dentro ancora una volta Ursula von der Leyen spiega la posta in gioco in questo conflitto. "Lo scontro tra lo Stato di diritto e la legge delle armi, tra la democrazia e l'autocrazia, tra un ordine basato sulle regole e un ordine di aggressione." L'Europa sta aiutando l'Ucraina con armi leggere, munizioni, razzi, missili, artiglieria pesante, sta attivando un meccanismo di emergenza che consenta l'immediata accoglienza di milioni di profughi e sta mettendo in ginocchio l'economia russa insieme a buona parte del resto del mondo, ma vuole dare mostra di gesti simbolici e solenni. Tutti i deputati europei quindi escono fuori di fronte al Parlamento insieme a tanti cittadini ucraini per mostrare a tutti la vicinanza emotiva a chi sta combattendo per la sopravvivenza. "Sanzioni alla Russia, l'Ucraina è Europa, così gridano fuori dal Parlamento europeo dei cittadini ucraini che sono venuti qui per chiedere agli europei, ai parlamentari, alle istituzioni, quello che il loro Presidente ha chiesto parlando in diretta da Kiev: che venga subito accolta l'Ucraina dentro l'Unione europea." L'Europa e il Parlamento di Bruxelles accettano la richiesta di entrare nell'Unione ma vogliono sia un processo vero e legale che richiederà quindi tempo, sempre che non avvenga ciò che in queste ore più teme l'Europa intera: che l'Ucraina, come Stato realmente indipendente, domani non ci sia più.