La 21esima giornata di guerra, è anche una delle più cruente, soprattutto dal punto di vista delle perdite civili. Duri combattimenti nell'Oblast di Kiev, palazzi residenziali colpiti nella capitale e 10 persone uccise da un razzo a Chernihiv, mentre erano in fila per il pane. A Mariupol, sotto assedio da due settimane, è stato colpito un teatro, dove si rifugiavano tra le 1.000 e le 1.200 persone: il più grande rifugio della città. Non si è a conoscenza di morti o feriti, a causa dei bombardamenti a tappeto, che impediscono ai soccorritori di raggiungere la zona. La città è sotto il fuoco aereo e sotto quello dei razzi sparati dalle navi russe, sul Mar d'Azov. I corridoio di evacuazione dalla città, hanno funzionato solo in parte, con le autorità di Kiev che hanno accusato Mosca, di sparare sui convogli. A Kharkiv sono stati colpiti un mercato e un palazzo: 5 civili hanno perso la vita. Secondo la Municipalità, nella seconda città del Paese, sarebbero morte 500 persone da inizio invasione. Esplosione anche alla stazione di Zaporizhzhya e a Vinnitsa, nella zona occidentale, dove è stata colpita la torre televisiva. Aperto un nuovo fronte dell'offensiva ad Odessa, primo porto ucraino e punto strategico per le armate russe, che con la conquista della città, avrebbero il controllo della fascia ucraina del Mar Nero. I missili, partiti dalle navi russe, hanno colpito la zona a sud della città. Continua la striscia dei rapimenti: a Bucha, sobborgo della capitale, sono stati sequestrati 6 membri del Consiglio Comunale. Mentre il Sindaco di Melitopol, rapito venerdì scorso, è stato liberato grazie ad un'operazione speciale. Intanto l'ONU aggiorna il numero di morti tra i civili: 726 dall'inizio della guerra.























