Ci sono margini di discussione, si fanno progressi. Sia Zelensky che Putin ripetono che le trattative sono possibili e che si fanno passi in avanti, lenti, in salita, ma si fanno. Come al solito in contemporanea, mentre gli sherpa cercano la quadratura del cerchio, nel terzo giorno in trattative, i leader proseguono la loro guerra mediatica. E così, come per recuperare terreno, mentre Zelensky arringava, con toni accorati, il Congresso americano, il numero uno del Cremlino, affidava all'agenzia Tass una serie di dichiarazioni, in cui si ribadiva lo storytelling russo dell'attacco, anzi operazione preventiva, per evitare l'invasione ucraina della Russia. Che il genocidio è quello ucraino commesso in Donbass, che l'Occidente sta conducendo una guerra contro la Russia e che sì, certo, ci sono delle difficoltà, ma che ce la faranno. E però, su due punti, Putin apriva degli spiragli, la Russia non ha intenzione di occupare l'Ucraina e da la disponibilità a un confronto. Su questo punto il Ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, al termine del confronto con l'omologo russo, Sergej Lavrov, ribadiva la disponibilità di Ankara, ad ospitare il summit dei due presidenti, da vedere quale sarà la risposta dell'omologo ucraino, Dmytro Kuleba. Intanto trapelano dettagli dell'accordo proposto. Il Financial Times ha infatti pubblicato una bozza in 13 punti, sulla base della quale l'Ucraina dovrebbe rinunciare non solo all'ingresso nella NATO, ma anche alla possibilità di ospitare le basi di altri paesi, come Stati Uniti, Gran Bretagna o Turchia, o di ricevere aiuti militari. Un ostacolo, per quanto riguarda l'Ucraina, che pur dovendo ammettere, a malincuore, che l'ingresso nella NATO non è realistico. chiedeva un'alleanza con dei garanti, che assicurassero la protezione militare del Paese sulla base di meccanismi automatici. Insomma una nuova formulazione dell'articolo 5 della NATO. Altro ostacolo lo status delle repubbliche ribelli e della Crimea. Per ora il massimo obiettivo è riuscire a portare al tavolo Putin e Zelensky, per riuscire davvero a mettere fine a questo conflitto.























