30 giorni di guerra e l'offensiva aerea russa continua, in particolare sulla città di Kharkiv, dove sono stati colpiti un ospedale e l'aeroporto. Offensiva anche su ..., nell'oblast di Lugansk, dove fonti interne all'esercito di Kiev lasciano intendere che non sarebbero state utilizzate bombe al fosforo, come inizialmente si pensava. Sotto il fuoco russo anche Mariupol, da più di tre settimane sotto assedio. E dove l'ONU conferma la presenza di fosse comuni. Una città divisa, da una parte le truppe russe dall'altra il Battaglione Azov, l'ultima divisione militare ucraina rimasta in città. E dopo più di una settimana dal bombardamento del teatro, utilizzato come rifugio dai civili, la municipalità dichiara che nell'attacco sarebbero morte 300 persone. Intanto proprio l'esercito ucraino conferma che Mosca sarebbe riuscita ad aprire un corridoio tra la Crimea e il Donbass. Ed è proprio la regione del Donbass ad essere l'obiettivo primario di Mosca, secondo il Ministero della Difesa, che afferma di voler concludere la guerra entro il 9 maggio, data della capitolazione della Germania nazista nella Seconda Guerra Mondiale. Diverso il punto sul terreno, dove le truppe ucraine respingono l'offensiva sulla capitale e spingono l'esercito di Putin a 35 km da Kiev. E hanno ancora in mano diversi sobborghi nella regione di Kiev. Gli ucraini recuperano terreno anche a Mykolaiv e Kherson, dove i russi non hanno più il pieno controllo. Intanto, secondo fonti occidentali, il colonnello Yuri Medvedev, morto il 24 marzo, non sarebbe stato ucciso in battaglia ma investito da un suo sottoposto con un carro armato, in un gesto di ira per l'alto numero di perdite nel battaglione, circa la metà dei 1500 soldati. A dimostrazione delle difficoltà delle truppe russe nella regione di Kiev.